FESTA d'APRILE
- 2005
pubblicato con il Patrocinio dell’A.N.P.I. nazionale

LE CANZONI:
1 - Festa grande d’Aprile - di  Franco Antonicelli e Sergio Liberovici                
2 - Partigiano - di Alberto Cesa - un “foglio volante” di stile cantastoriale
3 - Siamo i ribelli - tradizionale - fu l’inno della 3° Brigata d’assalto garibaldina in Liguria che venne quasi del tutto eliminata il 6 aprile del 1944. i 150 uomini sopravvissuti degli 800 che ne formavano i ranghi diedero vita alla Brigata Mingo che conservò questo canto come proprio inno
4 - Col parabello in spalla - tradizionale - derivato dal canto degli alpini “Col fucile sulle spalle”
5 - Addio Ninetta - Tradizionale - Alberto Cesa e Cantovivo - dalla melodia di un canto popolare dell’area mantovana e da un racconto partigiano, Cesa, con l’aiuto dei suoi compagni di allora, ricostruì nel 1975 questa canzone dedicata a chi fece la  “scelta di campo” dalla parte… giusta!
6 - Los dos gallos - tradizionale spagnola nata tra i volontari antifascisti della guerra civile (la dedichiamo ad Anello Poma, il garibaldino che combatté in Spagna e poi nel Biellese e che ci aiutò, scrivendone anche la presentazione, alla realizzazione nel 1976  del nostro primo LP   intitolato “canti Antifascisti Spagnoli”
7 - La Gap - di Dario Fo - dalla sua pièce teatrale del 1971 “Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente” in cui è protagonista l’ancora vispo comandante partigiano Giovanni “Visone” Pesce (in foto con Cesa sul retro-copertina)
8 - Tutti mi chiaman Cesare - tradizionale - un modo ironico di raccontare la Resistenza e l’immediato dopoguerra in stile cantastoriale. La nostra versione “live” la dobbiamo a una insolita e felice (…) incursione nella musica dello straordinario attore  Felice Andreasi
9 - I Crucchi - Tradizionale - Dario Fo - dal racconto a Fo di un partigiano del Varesotto nell’autunno del ’43 in una osteria di Porto Val Tramaglia. Si riferisce a uno dei primi attacchi tedeschi contro i partigiani (qui ben respinti!!!)  che ancora non usavano chiamarsi così (renitenti, ribelli… i ribelli del col. Croce in questo caso) i quali, dopo l’eroica battaglia raccontata dalla canzone (a San Martino),  furono successivamente braccati e sterminati. Il canto definisce perfettamente l’entusiasmo e il sogno simbolico dei primi passi verso una vittoria finale che avrà i connotati così ben descritti nelle varie strofe. Resta un dubbio: Dario Fo, il nostro guitto per antonomasia,  andò davvero in quell’osteria?
10 - Cime nevose - tradizionale - dolcissimo canto popolare montanaro-alpino diventato un raro esempio di descrizione lirica della morte in battaglia e del suo ricordo incancellabile. Un sentimento che Cantovivo ha vissuto e metabolizzato ascoltandone, cantandone e ricantandone le poche ma ineguagliabili strofe in decine, centinaia di occasioni, nel Biellese soprattutto. E’ la canzone a cui sottintende Cesa nel suo foglio volante “Partigiano”, è la canzone che a tutti noi di Cantovivo stampa per sempre nel cuore il ricordo di Mauro Torlaschi!!!  
11 - Hermano dame tu mano - di J. Sanchez e J. Sosa  - invito al riscatto dei poveri dell’America latina
12 - Tango de la Plaza de Mayo - di Alberto Cesa (ispirata a un tango di Carlos Cano) dedicato alle mamme dei desaparecidos argentini
13 - La poesia popolare - di Alberto Cesa - ispirata a una poesia di Gabriel Celaya e Paco Ibanez in cui, preso atto che... “stiamo toccando il fondo”, si invita gli artisti ad abbandonare i diffusi e comodi atteggiamenti “neutrali” per rischierare la  poesia sul suo terreno naturale dell’ impegno civile e culturale 
14 - Appello - di Alberto Cesa / invito ironico-sarcastico ai vari  “diseredati” della Terra a gridare “basta!” contro ogni tipo di sopraffazione e prepotenza (la eseguiamo in un modernissimo gioco di contrasti etno-pop, con espliciti richiami a “Fischia il vento”)
15 - Masters of war - Bob Dylan - forse la più grande invettiva contro i “signori della guerra”, scritta oltre quarant’anni fa e più che mai attuale e… interessante, data la sua provenienza dall’interno… (qui nella versione italiana di Rudy Assuntino)
16 - Palestina - di Cesa e Pizzuto - liberamente tratta dal canto “Un amore” (il sogno palestinese di una patria) di Subhi Al Zbeidi, insegnatoci dall’amico palestinese Moh’d Abu Hashish  
17 - Zamba de mi esperanza - Luis Morales (Argentina) in parte tradotta in italiano da Alberto Cesa  -  la speranza e la “nostalgia” dell’amore e della pace dei popoli dell’America latina
18 - San Suu Kyi - di Alberto Cesa - dedicata alla straordinaria lotta per la libertà che questa donna birmana conduce contro la feroce dittatura del proprio paese nella totale indifferenza di un Occidente che le ha consegnato, solo pochi anni fa, il Nobel per la pace... 
19 - Su la testa - Tradizionale - Alberto Cesa  - la melodia appartiene a un canto popolare di lotta (di molti anni fa!!) del sindacato americano… ripresa provocatoriamente per un piccolo sunto dell’ingerenza dei nostri “liberatori” sulla  storia italiana dal dopoguerra a oggi   
20 - Sukar ciaj & Bella ciao - ovvero “Bella ciao” in due versioni:
la prima (con traduzione dello studioso Sergio Franzese) cantata nella lingua dei Sinti, zingari presenti in Piemonte e in Provenza che pagarono un tributo enorme di vite alle persecuzioni naziste, non comparendo quasi mai nelle ricostruzioni storiche di quell’immensa tragedia,  la seconda,  ovviamente, in italiano...

I MUSICISTI

Alberto CESA: canto, ghironda, dulcimer, chitarra, campionamenti
Benny PIZZUTO: basso, tastiere, campionamenti
Silvano BIOLATTI: chitarre
Massimo SARTORI: flauti, clarinetto, sax, cori
Celeste RUA’: fisarmonica, organetto, cori
Angeles AGUADO: chitarra, cori
con la partecipazione di DONATA PINTI (controcanti brani 3-4-5-9-10)

E INOLTRE :
Miguel Angel ACOSTA (degli Umami):
  requinto, chitarre, bombo
e controcanto nella Zamba de mi esperanza
Dario LOMBARDO: chitarra blues e national baritono in Masters of war
Davide PECETTO: bandoneon nel Tango della Plaza de Mayo
Valerio MOSSO: violino in Festa grande d’Aprile e Palestina
Rosalba FAVOTTO: “speaker”  in Appello

OSPITI SPECIALI:
Moh’d Abu Hashish ha recitato la canzone Un amore di Subhi Al Zbeidi.
Suo figlio Yusef Gabriele ha recitato Palestina, il testo di Alberto Cesa
liberamente  tratto dalla stessa canzone

altri dati:
Partigiano  è stata ricantata sulle basi musicali della versione pubblicata nel CD “Fogli Volanti”  (il manifesto - 2001). L'intro di "Foggy Dew" è "Taurasia", un brano di Alberto Cesa ripreso com'era dall'LP "La Perla e l'Ostrica" del 1987.

ARRANGIAMENTI: Alberto Cesa e Benny Pizzuto

PROGETTO MUSICALE e DIREZIONE ARTISTICA : Alberto Cesa
MARCHIO:
CVN 2005  
EDIZIONE: CANTOVIVO/ANPI
REGISTRAZIONE/EDITING: Alberto Cesa - Benny Pizzuto
IN COPERTINA: Una foto (gentilmente concessaci dallo studioso Gianpaolo Giordana) di Anton Jlic, detto "Antonio Fisa" - croato, volontario con i garibaldini in Spagna, prigioniero di Mussolini, partigiano di Tito, deportato e ucciso a Mauthausen. La foto sul retro di Cesa con il leggendario Giovanni "Visone" Pesce è di Luca Battaglia.  

GRAFICA: Alberto Cesa